.....Possedere una bicicletta e lasciarla languire in cantina, e' come avere la lampada di Aladino e non pensare mai a strofinarla..... La bicicletta modifica il tempo, ma anche lo spazio. Rifate in macchina un tragitto particolarmente bello in bicicletta. Fa schifo, e' come se fosse un altro posto: si e' impoverito” (Didier Tronchet)

lunedì 30 giugno 2014

28 - 29 Giugno

Sabato 28.6.14
Visto che abbiamo fatto le antenne d'Olgisio un paio di settimane fa,anche questa mattina c'è da andare a cercare una salitella con pendenze a due cifre per la gioia di Picozzi,che ogni volta che si trova su quei muri non perde occasione per insultarmi. Dopo esserci dati appuntamento a Pontelungo ci dirigiamo verso Broni,e successivamente in Valle Scuropasso che lasciamo qualche km dopo per salire a Montalto Pavese attraverso Lirio. Sosta al negozio di alimentari per prendere un pezzo di schiacciata di Recco con lo stracchino ( è buonissima,se passate da quelle parti provatela) e uno strudel di mele, e dopo averli mangiati proseguiamo verso Casa Tacconi e scendiamo in valle Ghiaia per dirigerci a Borgo Priolo che raggiungiamo poco dopo. La mia idea è quella di andare a fare il muro di Fortunago, già fatto un paio di anni fa, e poco prima di Borgoratto svoltiamo a destra dove parte una rampa di 1 km circa con una pendenza media del 13% e punte oltre il 20% che ci porta al paese col suo castello. Una breve sosta per riempire le borracce e andiamo verso Torre degli Alberi, Carmine e Pometo dove scendiamo in Val Versa, che percorriamo sino a Montescano,per poi salire in costa per scendere a Broni e tornare a casa ,ma non prima di concederci una coca ad Albaredo. Tot. 140 km e 1200 m di dislivello.
                                                                       Dai
                                                                   Ci siamo
                                                                     E' finito
                                                                Grande Picozz.
Io in mezzo al paese
                                                            Chiesetta di Fortunago

Domenica 29.6.14
 Alle 8,00 si parte dal solito bar a Vidigulfo,presente lo zoccolo duro del Team al completo. Si decide di puntare l'oltrepò, tanto l'acqua è prevista in pomeriggio, o nella peggiore delle ipotesi dalle 11.
Raggiunto Broni con la solita andatura sostenuta si sale a Cigognola dal laghetto e successivamente Pietra de Giorgi, ma proprio mentre raggiungiamo Pietra le poche gocce che ci hanno accompagnato lungo la salita si fanno più consistenti e ne approfittiamo per sgranocchiare una barretta sotto una tettoia.
Quando la pioggia diminuisce indosso la mantellina e scendo in valle Scuropasso dalla Scorzoletta per salire da Bosco Casella.Una volta raggiunta Castana si prosegue verso Palazzina e si scende a Montescano,l'idea iniziale era quella di salire a Montù, ma piove troppo. Quindi dopo aver affrontato la Panoramica, si ritorna, e nel tragitto solo in rare occasioni il contachilometri è sceso sotto i 40 con tratti anche a velocità superiori per chiudere su un gruppo avanti. Da segnalare una foratura di Paolo appena immessi sulla Vigentina e un Mellu in grande spolvero. Tot 96 km. bagnati.
                                                              Gruppo al ritorno

lunedì 23 giugno 2014

Passo Gavia e Mortirolo

Domenica 22.06.13
Sveglia alle 3,30 e alle 4,30 c'è Picozzi che mi stà aspettando in strada,si carica la bici e si parte,direzione Edolo. Oggi le intenzioni sono quelle di aggregarci ai ciclisti che fanno la G.F Giordana,anche perchè 6 anni fa sul Mortirolo ho spinto più di metà percorso e inoltre non ero riuscito a fare il S. Cristina.
Nonostante abbiamo sbagliato un paio di volte strada, persino l'uscita dall'autostrada,alle 7,15 siamo a Edolo,oggi punto di partenza del nostro anello, è inutile spingersi fino all'Aprica,con la confusione che ci sarà.
Ci si prepara e alle 7,35 circa siamo in bici. La strada sale da subito anche se con pendenze lievi, e una decina di km prima di Ponte di Legno veniamo presi dai primi concorrenti della gran fondo che ci passano a velocità doppia. Devo stare attento a dosare le energie, perchè la strada è ancora lunga, e lasciata la statale per il Tonale affrontiamo una piccola discesa seguita da una leggera salita che ci porta al paese di Sant'Appolonia,dove inizia la vera salita del Gavia. Qui le pendenze si fanno più dure,la strada si restringe e il paesaggio man mano che si sale si fa sempre più bello. Intorno al quindicesimo km c'è una galleria, oggi illuminata da un faro alimentato da un generatore,e all'uscita ci sono un paio di km duri,ma poi finalmente si arriva al passo.Mi fermo,indosso la mantellina,mangio qualcosa e aspetto il Picozz.,e dopo una decina di minuti vedo in lontananza una maglietta dell'armofer,ma quando si avvicina scopro che non è Marco, ma Stefano,che è venuto con la famiglia all'Aprica per fare la G. Fondo,bene almeno ho compagnia per il resto del percorso visto che il Pico mi aveva detto che voleva fare il medio. Aspettiamo altri 10 minuti ed ecco Marco che arriva,ma è stanchissimo e mi dice " io torno alla macchina sto facendo troppa fatica".
Va bene, non ci resta che gettarci nella lunga e veloce discesa che ci porta a S. Caterina Valfurva e successivamente  a Bormio. Qua si riesce a formare un gruppetto di una decina di ciclisti, e meno male visto che ci sono circa una trentina di km prima di arrivare a Mazzo dove parte la temibile salita del Mortirolo, e c'è un forte vento contrario. In questo tratto ho fatto il primo errore,perchè non ho bevuto nulla. Sosta al ristoro e alle 12,30 con un forte caldo attacchiamo i primi km della salita,oggi non ho intenzione di spingere un metro a piedi. Dopo i primi 2 km abbastanza pedalabili quello che ci si trova di fronte è un muro, per lunghi tratti il contachilometri mi segnava 6 km/h, si era quasi fermi ,e se ne vedevano di tutti i colori gente sdraiata, gente che spingeva, uno dalla stanchezza mi è crollato davanti ,sbattendo sull'asfalto,l'ambulanza a sirene spiegate,che mi è passata di fianco, sicuramente qualcuno si è sentito male. Oltre al mal di schiena credo che poche volte ho sudato come su quella salita, e la nausea dovuta alla fatica non mi permetteva di idratarmi come volevo. Comunque al mio ritmo sono arrivato all'ultimo km ,dove sono stato raggiunto da Stefano,e qui mi è capitata una cosa che non avevo mai provato i CRAMPI alle cosce.Vabbè dopo aver tirato i muscoli sono riuscito ad arrivare alla cima ed ho fatto una sosta al ristoro,pensando, adesso mi riprendo e si riparte,ma nel successivo tratto di mangia e bevi appena c'era un po' di salita mi tornavano i crampi.Allora ho detto a Stefano di andare,era inutile che mi aspettasse, in quelle condizioni non sarei riuscito a fare il S. Cristina e credetemi mi è davvero dispiaciuto ma con quelle fitte era impossibile pedalare. A quel punto ho aspettato Marco che avevo intravisto all'ultimo ristoro ( dopo essere sceso dal Gavia è salito sul Mortirolo da Monno, salita più facile rispetto agli altri versanti) e assieme abbiamo fatto gli ultimi km di discesa per chiudere il cerchio con 155 km e 3600 m di dislivello. Devo imparare sopratutto nelle lunghe distanze a bere i sali,con una bustina di polase sono convinto che quei crampi me li sarei evitati, e non sarebbe male ingurgitare qualche gel sopratutto verso la fine, anche se non ho l'abitudine. Concludo facendo i complimenti a Stefano che ha finito il percorso lungo facendosi anche il S. Cristina.  
                                                                Alla Partenza
                                                    Primi concorrenti della G.Fondo
                                                       In alto c'è ancora la neve
Panorama dal Gavia
                                                            Altro panorama
                                                                Autoscatto
                                                                   Si sale
                                                                Serpentone
                                                                 Spettacolo
                                                       Splendide montagne
                                                           Laghetto sul Gavia
In discesa è meglio non sbagliare le curve
                                                                Passo Gavia
                                                         Marco dopo il Mortirolo

lunedì 16 giugno 2014

Rocca d'Olgisio dalle antenne

Sabato 15.06.14
Appuntamento alle 7.00 con Marco Picozz. a Pontelungo,e in attimo anche grazie ad un ciclista trovato al bivio vela siamo alla rotonda prima di Broni,dove ringraziamo per la tirata e ci dirigiamo verso Stradella.
Panoramica, e si sale a Montù, costa fino al Torrone e andiamo verso Vicobarone, strappo in mezzo al paese e breve discesa che ci porta a Montalbo dove ci fermiamo ad una fontanella,oggi nonostante il temporale della sera prima fa caldo,e un po' di refrigerio alle fontanelle non fa male. Dopo esserci rinfrescati,discesa a Trevozzo, dove svoltiamo a sinistra verso Pianello che raggiungiamo subito dopo. Proprio in mezzo al paese parte una delle due salite che raggiungono l'importante complesso fortificato,posto su una rupe scoscesa a cavallo tra la val Tidone e la val Chiarone,e questa salita è di circa 2 km più breve dell'altra, ma ha delle pendenze che fanno davvero male. Parte da subito con degli strappi vicini al 20%, e anche quando sembra di rifiatare non si scende mai sotto il 10%. Appena prima delle antenne, c'è un tratto oltre il 23% e poi finalmente spiana, e si riesce a far riposare le gambe e i polmoni prima dell' ultimo tratto molto più pedalabile che ci porta al monte Aldone,che passiamo e raggiungiamo in discesa Pecorara e successivamente Nibbiano. Qua ci fermiamo al baretto di legno per una coca cola e per
sgranocchiare qualche cosa, ed è qui che propongo al mio compagno di pedalata di tornare facendo la salita di Pendezza, che anche se impegnativa non ha pendenze come quella appena fatta. Ovviamente Picozz. non si tira indietro,e quindi eccoci a pedalare anche su questa salita.
Una volta in cima si torna da Tassara, Pizzofreddo e una volta raggiunta Torrazza scendiamo a Santa Maria della Versa, e percorriamo la valle per rifare la panoramica e ritornare a casa, con un venticello laterale a tratti fastidioso. Anche oggi ci siamo fatti 142km e circa 1500m di dislivello.
Domenica,visto il tempo,riposo. Solo una quarantina di km in MTB nel pomeriggio.

lunedì 9 giugno 2014

Week end lungo

Avendo un paio di giorni di ferie da fare,ne approfitto in questo fine settimana.Giovedi' mattina parto abbastanza presto direzione Broni e dopo essere salito sul Carmine mi dirigo  verso Torre degli Alberi. Subito dopo Costa Cavalieri,scendo verso Sant'Eusebio,percorro per qualche km la valle prima di affrontare la salita di Rocca Susella che mi porta al passo Crocetta.Ora discesa in val Schizzola, prima di giungere a Casteggio e ritornare verso Pavia. Deviazione a Bereguardo,visto che devo passare al negozio La Bicicletta e ritorno da Binasco con 148 km.
Venerdi' giro del Ticino completo in Mtb,pensavo peggio,in alcuni punti la vegetazione la sta facendo da padrona,specialmente nell'anello di Santa Sofia, ma si riesce a passare, tot 89 km.
Domenica,vado al bar a Vidigulfo,presenti Paolo,Daniele,Mellu,Ezio,Gigi,Carlo,solita strada verso Broni,e si sale a Canneto.Ezio e Carlo devono tornare e noi scendiamo a Montescano per fare rifornimento d'acqua. Oggi fa davvero caldo,e Paolo che fa il giro non ha troppa voglia di pedalare anche se la gamba l'ho vista buona, comunque si sale a Montù, costa fino al Torrone prima di girare verso Rovescala, scendere a Fornace Braccio e risalire a Montù.Ora si torna in val Versa,si fa la Panoramica e si ritorna a casa con cambi regolari e sempre ad una buona andatura. Tot. 104 km
                                                                      Ezio
                                                                    Daniele
                                                                     Gigi
                                                                       Mellu
                                                                      Paolo


martedì 3 giugno 2014

5 Passi

Domenica 1.6.14
Partenza di buon' ora dalla casa in collina,direzione Pecorara,per affrontare il passo Caldarola da Sevizzano.Ci sono un paio di km di sterrato,ma affrontati in salita e stando attento,riesco a passarli senza problemi.Giunto al passo mi faccio una decina di km di discesa e scendo in val Trebbia,precisamente a Mezzano Scotti. Percorro la Valle in direzione Piacenza sino a Perino,da dove parte la salita al passo del Cerro. Questa salita misura 13 km ma è abbastanza pedalabile,sale regolare e solo in pochissimi tratti ci sono pendenze oltre il 10%. Ora scendo a Bettola in val Nure e la risalgo sino a Farini d'Olmo. Da qui salgo al passo della Cappelletta,salita di 10 km,ma anche questa pedalabile,i primi 8 km hanno una pendenza media dell'8%. Dopo la breve discesa arrivo al ponte sul torrente Perino,e da qui vado al passo Santa Barbara passando da Pradovera. Giunto alla statua dell'angelo, proseguo sempre in salita per poco più di un km sino ai 1220 m della Sella dei Generali,e qui il panorama cambia completamente,è molto più aperto niente più boschi ma solo prati ,la vista ci porta sino al vicino monte Aserei. Adesso raggiungo Bobbio in discesa passando da Coli e mi concedo una coca cola, prima di salire al passo del Penice e scendere a Romagnese per affrontare l'ultimo strappo che mi riporta a casa dopo 130 km e 3200 m di dislivello.
                                                                  Altimetria
Passo del Cerro
                                                         Veduta Val Trebbia
                                                          Passo Santa Barbara
                                                       Veduta della Val Nure
                                                            Sella dei Generali
                                                         Sempre Val Trebbia

Lunedi' 2.6.14
Oggi dopo aver raggiunto Romagnese percorro la val Tidone sino a Pianello,e da qua la classica Rocca d'Olgisio. Giunto a Pecorara salgo al passo della Crocetta,e visto che è ancora presto rivado al Penice prima di rientrare a casa,anche oggi con 80 km e 1600 m di dislivello.