Sono rientrato dopo 2 settimane di ferie ad Alba Adriatica. Territorio molto bello situato al confine tra Marche e Abruzzo, poca pianura, e imbarazzo della scelta tra collina e montagna, si va dai 5-600 m delle colline a oltre 2000 m delle vette tipo Campo Imperatore o Block Haus. Mi sono fatto circa 1200 km assieme a gruppi della zona, e fortunatamente anche a livello meteorologico sono stato abbastanza fortunato, tranne un paio di mezze giornate e un temporale preso proprio mentre ero in bici, c'è stato il sole. Adesso si ritorna a pedalare su strade conosciute, ed è giunta anche l'ora di inforcare la MTB.
Civitella del Tronto
lunedì 28 luglio 2014
lunedì 7 luglio 2014
La Marmotte
Sabato 5.7.14
Trasferta in terra di Francia in questo fine settimana. Dopo
giorni e giorni passati a pensare andiamo, non andiamo, ce la faremo non ce la
faremo ( 15 giorni fa, io non sono riuscito a fare il lungo della Giordana
causa crampi,e Picozzi dopo aver fatto il Gavia era morto, e qui il dislivello
è maggiore) si decide di andare,sarebbe peggio rinunciare senza averci nemmeno
provato. Ultimo sguardo al meteo che sembra aiutarci,e prenoto una stanza per
venerdi' sera in un paesino a 30
km da Bourg d'Oisans. Dopo essere usciti dal lavoro con
un paio d'ore d'anticipo io e incoscienza Picozzi partiamo. Acqua lungo tutto
il tragitto e grandinata sul Lauteret, ma alle 19 siamo in albergo con un tempo
pessimo,pioggia,nuvole basse e 8°di temperatura,speriamo bene per domani,
perchè con un tempo cosi' è impensabile anche solo partire. Va be, non
pensiamoci, ci guardiamo il secondo tempo di Germania Francia, mangiamo un
boccone, e ci sdraiamo, questa sera bisogna riposare,domani servono molte
forze. Punto la sveglia alle 5,00 ma alle 4,30 sono già sveglio, e subito dopo
anche Marco. Controllo il cielo,c'è la nebbia, ma almeno non piove. Ci si
prepara, si scende a fare una abbondante colazione, si caricano le bici e si
raggiunge la partenza in macchina. Calma, manca ancora mezz'ora alle 7, abbiamo
tutto il tempo di sistemarci. Alle 7 siamo pronti. Via si parte, 5 o 6 km di pianura, poi si svolta
a destra per il Glandon, due rampe per superare la diga, un po di saliscendi,
ed ecco che inizia la vera salita, da qua mancano circa 20km alla vetta.
Nonostante non sia una salita difficile,sarà che sono ancora freddo,ma sto
facendo fatica,cerco di non pensarci e salgo col mio passo. Giunti al primo
paese, la strada spiana e poi scende per qualche centinaio di metri prima di
risalire e questi 2 km
sono i più duri di tutta l'ascesa. Nel frattempo il cielo è decisamente
cambiato rispetto a quando mi sono svegliato,e lascia presagire che sarà una
bella giornata, speriamo non troppo calda. Per adesso la temperatura è ideale
comunque integro acqua e sali, stò bevendo come una spugna, oggi non voglio
crampi. Dopo i 2 km
duri le pendenze ritornano sull' 8% sino alla seconda diga dove la strada
scende per un paio di km prima di risalire per altri 3 che ci portano alla
vetta del Glandon. Arrivati in cima, mentre io guardo le bici, Marco recupera
qualche cosa da mangiare, e dopo esserci rifocillati ci si butta in discesa (
mai visto tanti ciclisti fermi a cambiare camere d'aria come nei primi km del
Glandon ). Adesso ci sono una ventina di km di pianura e falsopiano per
arrivare a St Michel de Maurienne dove parte la salita del Telegraphe, e qui
sfruttiamo la scia di un bel gruppetto che ci porta all'imbocco della salita.
Sui primi tornanti Marco mi dice che ha intenzione di diminuire un po' il ritmo
e io cerco di salire con il mio passo senza forzare, perchè questa salita ti
invita a spingere,ma la strada è ancora lunga. Fortunatamente quando mi mancano
un paio di km alla vetta c'è un rifornimento idrico, meno male, la borraccia è
quasi vuota. Arrivato in cima scatto un paio di foto e ridiscendo subito per
circa 4 km
e poi ne faccio altri 2 di salita per arrivare al rifornimento di Valloire. Qua
mi fermo e cerco di mangiare, (ai ristori, si butta giù di tutto, il panino col
salame e subito dopo una marmellata, è un mangiare per sopravvivere, senza
badare al gusto). Riparto, adesso c'è da affrontare il Galibier, e
fortunatamente il tempo ci aiuta, c'è qualche nuvola che copre il sole e si
riesce a salire restando un po' più freschi. Ai meno 8 parte una serie di
tornanti e le pendenze si fanno più impegnative, ma il panorama è qualcosa di
spettacolare. Al mio ritmo arrivo in cima, breve sosta, e mi butto nella lunga
discesa che mi riporta a Bourg d'Oisans, passando dal colle del Lautaret. Io
non sono un discesista, ma questa è davvero bella e veloce, intervallata solo
da un paio di leggere risalite e un tratto piano alla fine. Ci siamo, sono
rimasti solo i 13 km
dell'Alpe d'Huez. I primi 2 km
sono i più duri, un tornante dietro l' altro, e inoltre fa un caldo boia, ma
l'incitamento delle persone a bordo strada ti dà un ulteriore carica, anche se
le forze ormai per tutti si stanno esaurendo. Molte persone salgono a spinta,
altre le vedo immergere scarpe e piedi nelle fontane, ma oramai è quasi fatta,
-6,-5,-4,-3, ecco ai -2 arriva una crisi: lo stomaco comincia a darmi problemi
ma una sosta di 5 minuti riporta tutto alla normalità. Risalgo in bici e mi godo gli ultimi 2 km
tagliando il traguardo intorno alle 17:00. Dopo un po' ridiscendo piano piano,
stando attento a trovare Marco, che incrocio ai -7,(dai Picoz. sei un
grandissimo, col tuo allenamento non so in quanti l'avrebbero portata a
termine). Mi faccio dare le chiavi della macchina e proseguo nella discesa ,
incrociando anche Stefano e Marco Pasi. Anche questa Gran Fondo è conclusa con 193 km e quasi 5000m di
dislivello: Glandon, Telegraphe, Galibier e Alpe d'Huez sono stati domati. Mai
come in questa corsa ho visto una moltitudine di gente. Pedali in mezzo a
ciclisti provenienti da stati diversi dall'inizio alla fine. Sono davvero
SODDISFATTO.
Iscriviti a:
Post (Atom)